sabato 12 gennaio 2019

Riscaldamento globale e sensazionalismo


Il flusso di informazioni che quotidianamente riceviamo dai mezzi di comunicazione è notevole. Il tempo per leggere e, magari, soffermarci su qualche notizia specifica, tuttavia rimane generalmente limitato. Più o meno consapevolmente il nostro cervello opera una continua selezione, recependo tra le tante informazioni solo quelle che ritiene interessanti e scartando le rimanenti.



Chi si occupa di comunicazione, qualunque sia la natura della stessa, dalla cronaca, alla tecnologia, alla medicina è pienamente consapevole di questo processo di selezione operato dal lettore. Da qui può nascere un’attenzione particolare nel trovare una forma accattivante (soprattutto nel titolo, ad esempio) che riesca a catturare l’attenzione del lettore facendogli leggere la propria piuttosto che le notizie altrui.

Un modo efficace è quello di dare un taglio sensazionalistico alla notizia, rendendola in qualche modo ‘eccezionale’ e quindi più importante delle altre.




Le notizie riguardanti i cambiamenti climatici non sono esenti da questa prassi …anzi! Due degli aggettivi che maggiormente vengono associati alle notizie sui cambiamenti climatici sono ‘record’ e ‘anomalo’. Per cui, le temperature raggiunte in un dato mese o in un dato anno sono temperature record, le ondate di caldo o di freddo che investono una data regione sono ondate anomale.



Se questo sensazionalismo ha il merito di catturare l’attenzione del lettore, a prescindere dalla formazione culturale, dall’attività lavorativa, dagli interessi personali, e quindi ha come risultato quello di contribuire a sensibilizzarlo a queste problematiche, d’altro canto questa modalità di comunicazione ha la responsabilità di dare una percezione non corretta di ciò che effettivamente sta succedendo.



Il modo migliore per comprendere il senso di ciò che si legge rimane quello di conoscere (almeno per sommi capi) l’argomento in questione. Non sempre ciò rappresenta un’impresa così difficile.



Un esempio di recente ‘sensazionalismo’ durante l’estate appena trascorsa è stato la notizia riguardante l’ondata  di caldo ‘anomalo’ in Russia. La Russia è ben nota come un paese freddo e la Siberia è per antonomasia una delle più fredde del pianeta tra le regioni abitate. Il fatto che si siano registrate temperature particolarmente alte diventa una notizia sensazionale e viene facilmente interpretata come ulteriore manifestazione del riscaldamento globale.



Tuttavia, se utilizziamo misure della temperatura in superficie ottenute da satellite, le quali hanno l’insuperabile vantaggio della omogeneità, continuità e copertura temporale, si scopre che la Russia è per sua natura la regione in cui la differenza tra la temperatura diurna media estiva e la temperatura diurna media invernale è la massima registrata sulla Terra, superando questa differenza anche gli 80 0C e che le temperature estive massime quasi ogni anno superano i 350C. Ecco allora come una proprietà termica naturale viene passata come evento eccezionale e quindi proposta al lettore con il taglio di un clima impazzito.


Figura 1: Serie temporale di misure di temperatura in superficie nella regione della Siberia alle coordinate Long=+102 e Lat=+60 raccolte dal satellite Aqua tra il 2002 e il 2016. Ogni punto rappresenta una misura giornaliera di temperatura alle 13 ora locale.

Figura 2: il cerchio blu individua la regione della Siberia alle coordinate Long=+102 e Lat=+60

In Figura 1 viene mostrata la serie temporale delle temperature massime diurne misurate dallo spettrografo AIRS a bordo del satellite Aqua della NASA nel periodo dall’estate del 2002 a quella del 2016 in una regione centrata alle coordinate geografiche long = 1020 e lat = +600 (regione settentrionale della Russia; vedi Figura 2). Ogni punto nella figura rappresenta il valore giornaliero massimo di temperatura (più esattamente il valore medio su circa 250 misure effettuate in una regione di 400 km x 400 km). Si nota la grandissima differenza tra le temperature invernali ed estive con valori che oscillano tra i -500C e i +350C. Si nota come registrare temperature intorno ai +350C in estate non sia un evento eccezionale ma una circostanza naturale che si ripete pressoché ogni anno.



Che esista un cambiamento climatico e che questo stia procedendo a ritmi sempre più veloci è un dato di fatto incontrovertibile. Il riscaldamento globale della superficie terrestre, anche se con tassi di crescita variabili, di fatto va avanti.



Tuttavia, sono non poche le proprietà termiche naturali della superficie terrestre che sono eccezionali di per sé, e scollegate dal fenomeno del cambiamento climatico. Alcune di queste vengono di tanto in tanto riportate dai mezzi di comunicazione in maniera sensazionalistica, come nell’esempio appena fatto, producendo un sommerso allarmismo. Invece, si tratta di caratteristiche del tutto naturali e non novità degli ultimi anni.




Il primo passo verso la comprensione dei cambiamenti climatici da parte dei non specialisti è la conoscenza delle proprietà termiche della superficie terrestre, di quale sia la temperatura nelle diverse aree geografiche e di come questa cambi naturalmente nel corso del tempo. In assenza di questo pezzo di conoscenza si potrebbe tendere a confondere l’origine dei fenomeni climatici, non riuscendo a distinguere quelli naturali e caratteristici della Terra da quelli derivanti dal riscaldamento globale, e si potrebbe rischiare, erroneamente, di leggere qualunque fenomeno atmosferico con la sola chiave di lettura del cambiamento climatico.



É proprio questo l’obiettivo del saggio breve “Comprendere i cambiamenti climatici: il primo passo” (disponibile su Amazon nelle versioni italiana ed inglese o dal blog: cosacambiadelclima.blogspot.it).

Con un linguaggio volutamente divulgativo nel saggio “Comprendere i cambiamenti climatici: il primo passo” vengono presentate le proprietà dell'irraggiamento solare, il conseguente riscaldamento e la distribuzione di temperatura sulla superficie terrestre, dedotte dall'analisi di dati da satellite. Inoltre vengono discusse le caratteristiche della variabilità giornaliera, inter-giornaliera e stagionale della temperatura e di come queste cambino con le coordinate geografiche. Particolare attenzione viene infine data alla discussione delle proprietà termiche sul territorio italiano.

Sergio Messina

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