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lunedì 13 gennaio 2020

Cosa intendiamo per "cambiamento climatico" - Parte II

Nella Parte I di questa serie dedicata a cosa si intenda per "cambiamento climatico", ho spiegato che la variazione di temperatura misurata durante una stessa giornata è dovuta principalmente alla variazione di altezza del Sole sopra l'orizzonte. Variando l'altezza sopra l'orizzonte cambia la quantità di calore ricevuta in superficie, con un conseguente più o meno graduale passaggio da temperature minime notturne a temperature massime diurne.

Nella Parte II di questa serie, considero le variazioni di temperatura misurate durante tempi scala più lunghi del giorno, precisamente variazioni di temperatura durante una settimana, un mese, e un anno.

A) Tempo scala: settimana

Durante l'arco di una settimana, alla variazione diurna di temperatura legata all'altezza del Sole sull'orizzonte, si aggiunge una seconda variazione, che chiamiamo inter-giornaliera. Questa seconda componente è prodotta dalle variabili condizioni meteorologiche (cambiamento da un giorno al successivo della copertura nuvolosa, della direzione e intensità dei venti, del tasso di umidità, della precipitazione piovosa).

Figura 1 mostra un esempio di come la temperatura generalmente cambi da un giorno al successivo:  cambiano sia la temperatura minima giornaliera (pallini blu)  sia la massima giornaliera (pallini rossi). Questa variazione è dovuta alle variabili condizioni meteorologiche che si presentano durante la settimana.

Figura 1: Variazione inter-giornaliera (settimanale) della temperatura.

giovedì 7 marzo 2019

L'oscillazione stagionale della temperatura superficiale

E' ben noto il fatto che le stagioni nei due emisferi terrestri, settentrionale e meridionale,  siano invertite: quando alle nostre latitudini settentrionali è estate, in quelle meridionali è inverno, quando nell'emisfero nord  è primavera, nell'emisfero sud è autunno.

Tutto ciò è conseguenza dell'inclinazione dell'asse di rotazione della Terra rispetto al piano orbitale della Terra attorno al Sole. Questa inclinazione, che ammonta a poco più di 23 gradi, fa sì che durante sei mesi dell'anno un emisfero riceva più radiazione solare rispetto all'altro (e quindi si riscaldi più dell'altro emisfero), mentre nei sei mesi successivi la situazione si inverte.

E' possibile vedere questa oscillazione della stagione calda (o della stagione fredda) da un emisfero all'altro guardando  come oscilla la temperatura superficiale media durante il corso dell'anno.

Ho pensato di utilizzare le misure di temperatura della superficie terrestre, effettuate dallo spettrografo AIRS a bordo del satellite AQUA della NASA, per creare un video nel quale si possa vedere in maniera  chiara questo alternarsi delle stagioni tra i due emisferi terrestri.

Il video consiste in una serie di 728 mappe della distribuzione di temperatura in superficie che coprono una arco temporale di circa 14 anni. Ciascuna mappa è ottenuta mediando misure di temperatura diurna ottenute durante una settimana.


venerdì 16 febbraio 2018

Il solstizio d'estate...una o due volte l'anno?


Solstizi ed equinozi sono due tra gli eventi astronomici più noti. Segnando il passaggio da una stagione alla successiva, di questi eventi se ne sente parlare spesso, almeno quattro volte l’anno: il 21 Marzo e il 23 Settembre per gli equinozi primaverile e autunnale, rispettivamente, e il 21 Giugno e il 21 Dicembre per i solstizi estivo ed invernale, rispettivamente (nel nostro emisfero boreale).

Fin qui tutto bene; quanto appena detto sembrerebbe proprio non fare una grinza.

E se vi dicessi che questo è vero….ma non del tutto?

Ebbene sì! Infatti, vi sono regioni del nostro pianeta in cui ogni anno ci sono non uno ma bensì due solstizi estivi!!